Un sassofono all’improvviso
“Ci sono strumenti musicali che parlano da soli”si espresse così una volta una mia amica di adolescenza, trovandomi molto d’accordo. Quella volta lì si parlava di pianoforte, capitava spesso di parlare di musica dal momento che entrambe venivamo da famiglie “musicali”: a quei tempi parlavamo di diete, d’amore e di musica, tre argomenti che messi insieme fanno il dramma di anima e corpo, un’unica intensa melodia, che sì, solo alcuni strumenti riescono ad esprimere da soli.
Quanti ve ne vengono in mente oltre al pianoforte? Io penso al violino, al violoncello e, per esperienza personale, avendolo suonato (male) per un breve periodo, al sassofono.
Forse esso, più di tutti, ha l’efficienza di un bisturi, si insinua nelle viscere di un brano classico, rock, pop, rendendolo in qualche modo migliore, anche dove non ce ne sarebbe bisogno, oppure, appunto, da solo, diventa il Re del silenzio, e con qualsiasi brano ha la capacità di riportare chiunque ad un ricordo o ad un desiderio.
Insomma, che sia un baritono, un tenore, un contralto, un soprano – sembra di parlare di persone, ma in effetti ha un che di umano -, il Sassofono si rende sempre indimenticabile, sia solo che accompagnato.
Taxi Driver di Scorsese sarebbe stato lo stesso film senza la colonna sonora di Bernard Hermann, senza quel meraviglioso assolo che sembra esso stesso generare i fumi sulle strade della torbida New York degli anni Settanta? Oppure pensiamo a Money, Us and Them, Shine on You Crazy Diamond dei Pink Floyd, non è forse il sassofono di Dick Parry ad aver reso quei brani ciò che sono e ad averli stampati nella nostra memoria?
Ce ne sarebbe da citare, anche senza parlare di jazz, che è un mondo bello vasto dove il sassofono la fa da padrone e sguazza come una papera in un laghetto: il nostro arricchisce ed impreziosisce qualunque genere musicale e attraversa le arti arricchendone l’espressività come pochi altri strumenti musicali.
Essendo, ad ogni modo, uno strumento di recente invenzione (su Adolphe Sax, che lo brevettò a Bruxelles nel 1841, si trovano in rete varie notizie e biografie), ha trovato uno spazio relativamente esiguo nella musica classica, mentre esiste un consistente e crescente corpus di musica da camera per sassofoni, spesso organizzati in quartetti: il Quartetto di Sassofoni Accademia che la città di Velletri si appresta ad accogliere nell’ambito de “I Concerti dell’Auditorium”, è attivo sin dal 1984 ed è internazionalmente riconosciuto come uno dei gruppi italiani più prestigiosi ed attivi nel suo genere.
Non perdiamo l’occasione, dunque, di scoprirne tutte le qualità venerdì 4 Agosto, alle ore 21:00 presso la Casa delle Culture a Velletri .
Alla prossima fiammella.