La fiammella della curiosità
Quanto siamo davvero in grado di essere liberi dall’omologazione culturale, dall’egemonia della TV o dai fenomeni da baraccone, per così dire?
2011.09.01 Librazioni. La nave ed altre storie. Daniele Mutino. Parco Sforza Cesarini, Genzano di Roma
Sappiamo davvero riconoscere se, quando e quanto siamo succubi di ciò che troviamo, quando cerchiamo nutrimento per la mente e lo spirito?
Accendere la tv, cercare musica online, leggere un articolo o un saggio, significa mantenere vitale una delle nostre più profonde inclinazioni: è dar seguito alla gran bella verità del “fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”.
Conoscere e scoprire sono gli impulsi alla base della spinta evolutiva umana, una sorta di fiammella mai estinguibile, neanche nelle peggiori condizioni di vita, anche quando potrebbe sembrare che le lotte e le urgenze della quotidianità abbiano la meglio su tutto.
Certamente, il problema dei nostri tempi, presumibilmente più che in altri, è che spaziare nella vastità della letteratura, del teatro, della musica, della cultura tutta, è diventata una lotta contro il tempo, contro le necessità, il profitto, la convenienza e la semplicità.
2011.06.21 ore 16,30 Roma, Museo Nazionale Romano – János Ludmány (Forty Fingers ITA-HUN)
Abbandonarsi a ciò che si trova più facilmente, accontentarsi della prima cosa in cui ci si imbatte sui social network o in tv, e solo di quella, non cercare oltre, dimenticare le proprie curiosità artistiche, può diventare pericoloso per la nostra generazione e per la nostra progenie, rendendoci facile preda delle peggiori derive della cultura di massa: ci fa succubi, ossia, della conoscenza riassunta e semplificata (che altro non è che informazione passeggera), ci priva della capacità di pensare e del nostro libero giudizio, ci convince, alla fine, che un prodotto culturale sia di qualità solo perché gettonato da milioni di individui.
La “Resistenza” culturale, in qualsiasi forma, assume quindi un significato e un valore molto vasti: conservare la conoscenza, promuovere la ricerca artistica oltre a quella scientifica, creare e darci la possibilità di scegliere come nutrire la nostra fame intellettuale, ci rende soggetti attivi non solo attraverso la nostra personale esperienza di vita, ma anche per ciò che riguarda i nostri comportamenti sociali e le nostre scelte collettive.
Non a caso, nei Paesi dove vige, o dove ha imperversato una dittatura politica, una delle prime azioni del potere è l’omologazione culturale, la repressione della ricerca, l’azzeramento del dibattito: perché la conoscenza rende liberi, più si è liberi più si desidera la libertà, più si conosce, più si desidera conoscere e si è portati alla comprensione, al rispetto, al futuro e all’evoluzione, e al rifiuto appassionato di ogni appianamento culturale e sociale.
Quindi, poiché può salvarci da ogni pericolo involutivo, l’obiettivo che qui ci proponiamo, attraverso tutta una serie di iniziative, è quello di tener sempre viva, per noi e per tutti, quella preziosissima fiammella della curiosità.
Sara Ceracchi